Quasi Mamma!
Oggi vi parlerò di una mamma stupenda: Nunzia.
Questa è l’avventura di quella volta che mamma Nunzia ci diede la notizia della sua gravidanza, e di quando Valentina volle fotografarla!
Quando rimase incinta e condivise con noi amiche questa splendida notizia, fu una grande gioia. Non ricordo bene in quale momento, fra le mille pippe mentali che mi arrivarono (e che ancora oggi arrivano) come frecce nella testa, decisi di proporle di fare delle fotografie, anzi degli incontri fotografici, ricordo solo che ero entusiasta di fare ed iniziare questo lavoro, e lo ero specialmente per la felice notizia, sapere che lei sarebbe stata la prima mamma del gruppo era di una bellezza unica.
Iniziammo ad Ottobre, e come tutte le cose che iniziano e che non si conoscono si ha un pò di ansia, o come dico io “ansietta”, ma nella mia testa quella fotografia era chiarissima, limpida come l’acqua, sapevo che l’avrei scattata per come la immaginavo. C’è un istante magico quando comprendi che è lei “La fotografia” che stavi cercando, tutto si allinea, come in Tetris le cose si incastrano! Realizzare un servizio del genere comporta una serie di cose da gestire: ad esempio la distanza fra me e Nunzia, ogni mese doveva essere la stessa, anche le condizioni meteorologiche erano importanti, nei giorni di pioggia non avrei ottenuto la stessa quantità di luce necessaria, e poi l’orario che sin dal primo giorno fu al quanto insolito: le 12.45/13.00.
Insomma iniziammo con le fotografie dal terzo mese, qualche tempo prima Nunzia era rimasta incinta, ma non portò avanti la gravidanza. Non ho minimamente idea di quanto dolore si possa provare, ci sono momenti in cui rinascere ci sembra quasi impossibile, fino a quando un giorno senza rendertene conto, quasi come un arcobaleno ricco di colori dopo la pioggia, arrivano le belle notizie che ti stravolgono, e la macchina della vita si rimette in moto, ricomincia a vivere.
Questo è un mini racconto fotografico della sua maternità, prima che Gaia nascesse, per sei mesi ci siamo incontrare, una volta al mese l’appuntamento era in quella camera chiara, su quella cassapanca azzurra, ci scambiavamo sorrisi di fiducia e di speranza, tutto avveniva mentre spotify ci faceva ascoltare artisti che ci immergevano nelle nostre suggestioni più intime (del resto la musica è l’arte essenziale). Si vive di istanti e di istinti, fu un esperienza magica fotografare quei momenti!
Ps. Un grazie va anche a mia sorella, per aver partecipato al set fotografico e alla realizzazione del racconto, per averci fatto ridere e per aver creduto in me.

















